Venerdì della 9.a settimana dopo Pentecoste
VENERDI DELLA IX SETTIMANA DOPO PENTECOSTE
ALL’INGRESSO
Sal 24 (25), 16. 18
Volgi il tuo
sguardo misericordioso
sopra di me, Signore,
perché sono povero e solo.
Vedi che sono oppresso e travagliato,
perdona tutti i miei peccati.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che
nel tuo ineffabile amore
hai creato l’universo,
donaci di adorarti sempre
con tutto il nostro essere
e di amare ogni uomo
con affetto giusto e fraterno.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
LETTURA
1 Re 1, 41b-53
Salomone unto re.
Lettura del primo libro dei Re.
In quei
giorni. Ioab, udito il suono del corno, chiese: «Perché c’è clamore di città in
tumulto?». Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr,
al quale Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone
notizie!». «No – rispose Giònata ad Adonia – il re Davide, nostro signore, ha
fatto re Salomone e ha mandato con lui il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e
Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l’hanno
fatto montare sulla mula del re. Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan l’hanno
unto re a Ghicon; quindi sono risaliti esultanti e la città si è messa in
agitazione. Questo è il clamore che avete udito. Anzi Salomone si è già seduto
sul trono del regno e i servi del re sono andati a felicitarsi con il re
Davide, nostro signore, dicendo: “Il tuo Dio renda il nome di Salomone più
celebre del tuo nome e renda il suo trono più splendido del tuo trono!”. Il re
si è prostrato sul letto. Poi il re ha detto anche questo: “Sia benedetto il
Signore, Dio d’Israele, perché oggi ha concesso che uno sieda sul mio trono
mentre i miei occhi lo vedono”».
Allora tutti gli invitati di Adonia si spaventarono, si alzarono e se ne
andarono ognuno per la sua strada. Adonia, che temeva Salomone, alzatosi, andò
ad aggrapparsi ai corni dell’altare. Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia,
avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell’altare dicendo: “Mi
giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore”».
Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a
terra; ma se in lui sarà trovato qualche male, morirà». Il re Salomone ordinò
che lo facessero scendere dall’altare; quegli venne a prostrarsi davanti al re
Salomone, poi Salomone gli disse: «Va’ a casa tua!».
Parola di Dio.
SALMO
Sal 131 (132), 11-12. 17-18
Ami la giustizia, Signore, e l’empietà detesti.
Il Signore ha
giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono! R.
Se i tuoi
figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono. R.
Là farò
germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona». R.
CANTO AL VANGELO
Cfr. Mc 9, 29
Alleluia.
Questa specie di demòni non si può scacciare
in alcun modo, se non con la preghiera, dice il Signore.
Alleluia.
VANGELO
Lc 11, 21-26
Lettura del Vangelo secondo Luca.
In quel
tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia
al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui
e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il
bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando
sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono
uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette
spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione
di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Parola del Signore.
DOPO IL VANGELO
Es 34, 9
O Signore,
cammina in mezzo a noi,
perdona le nostre colpe
e fa’ di noi il tuo popolo.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
La tua
grazia, o Dio onnipotente,
ci protegga e ci serbi nel tuo servizio;
e, poiché senza di te
non possiamo operare secondo giustizia,
donaci tu di piacerti in tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
SUI DONI
Accogli, o
Padre,
l’offerta del tuo popolo;
esaudisci la fiduciosa preghiera
e santifica i nostri giorni.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
È veramente
cosa buona e giusta
renderti grazie, o Dio di infinita potenza.
Tu doni alla Chiesa di Cristo
di celebrare misteri ineffabili
nei quali la nostra esiguità di creature mortali
si insublima in un rapporto eterno,
e la nostra esistenza nel tempo
comincia a fiorire nella vita senza fine.
Così, seguendo il tuo disegno d’amore,
l’uomo trascorre da una condizione di morte
a una prodigiosa salvezza.
Ammiràti e felici,
noi ci uniamo al coro di tutte le voci
che in terra e in cielo cantano la tua gloria
e nella comune letizia eleviamo l’inno di lode:
Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Sal 30 (31), 17-18a
Fa’ splendere
il tuo volto sul tuo servo
e salvami, per tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato.
ALLA COMUNIONE
Is 54, 10; 55, 3
«Il mio amore
non ti abbandonerà,
la mia alleanza di pace non verrà meno
– dice il Signore di misericordia –.
Porgete l’orecchio e venite,
ascoltate e avrete la vita:
farò con voi un’alleanza eterna come promisi a Davide».
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci
hai reso partecipi
dell’unico Pane e dell’unico Calice,
fa’ che portiamo frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo,
poiché ci concedi la gioia
di essere una sola cosa in Cristo Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.